Efficacia del mirtillo nelle cistiti ricorrenti

 

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Efficacia del mirtillo nelle cistiti ricorrenti

  farmaci in viaggioLa cistite è la più comune infezione delle vie urinarie, essendone affette circa il 20-30% delle donne.

Quest’infezione però, ha un’alta probabilità di recidiva, così da diventare un vero e proprio problema per chi ne soffre e portando conseguentemente ad un uso eccessivo di antibiotici.

Le cause che generalmente possono dar origine a quest’infezione sono dovute ad un indebolimento del sistema immunitario, l’uso di diaframma o spirale, l’utilizzo di biancheria intima sintetica e squilibrio della flora batterica.

La cistite si presenta con un aumento nella frequenza delle minzioni che spesso sono accompagnate da dolore e bruciore.
L’eziologia è prevalentemente batterica e interessa in particolare la mucosa vescicale che viene attaccata da batteri e altri agenti patogeni, per cui l’uso degli antibiotici costituisce l’approccio terapeutico più efficace.

Tuttavia esiste un vero e proprio rimedio naturale contro la cistite ed è rappresentato dal mirtillo rosso.

Il mirtillo americano (Vaccinium macrocarpon) è una specie di frutta originaria del Nord America, mentre le altre specie conosciute sono mirtillo (Vaccinium angustifolia) e mirtillo (Vaccinium myrtillus).

I componenti attivi del mirtillo sono principalmente le proantocianidine (PAC) in particolare di tipo A che, a differenza di quelle di tipo B, possiedono capacità antiadesiva nei confronti delle P-fimbrie, cioè gli organi di ancoraggio dei batteri. Oltre a questi contiene diversi carboidrati, fibre e numerosi acidi tra cui gli acidi benzoico, citrico e malico.

Alcune ricerche hanno rilevato che il frutto maturo veniva utilizzato dai nativi americani per il trattamento dei disturbi della vescica e dei reni; inizialmente si è ipotizzato che l’azione terapeutica avvenisse tramite acidificazione delle urine, rendendo così difficile la proliferazione batterica che tipicamente avviene in ambiente alcalino.

Studi successivi hanno dimostrato, invece, che l’efficacia del mirtillo si basa principalmente su un meccanismo d’azione differente.

La ricerca suggerisce che i principi attivi del mirtillo, inibiscono la capacità dei microrganismi d’aderire alle cellule epiteliali delle vie urinarie, rendendo quindi l’ambiente meno favorevole alla proliferazione dei batteri che normalmente sono responsabili delle infezioni delle vie urinarie come ad esempio Escherichia Coli.

Ulteriori meccanismi d’azione del mirtillo si basano sulla riduzione della lunghezza e della densità delle P-fimbrie, sulla deformazione del corpo cellulare batterico e sulla modificazione del potenziale elettrico permettendo così al batterio di non aderire alle cellule della mucosa uro-vescicale.

Sulla base di questi dati, il mirtillo rosso sembra essere quindi una valida alternativa alla tradizionale antibioticoprofilassi, presenta un ottimo profilo di tollerabilità senza dare significative interazioni farmacologiche.

Tuttavia si raccomanda prudenza nell’utilizzo in pazienti con calcolosi renale e donne in stato di gravidanza e in fase di allattamento ai quali si consiglia l’assunzione sotto controllo medico.