Cheratosi attinica, nuovo dispositivo medico

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Cheratosi attinica, nuovo dispositivo medico

  Cheratosi attinicaCheratosi attinica, oggi si previene con un nuovo dispositivo medico
   

 Giorgio Cavazzini – Ma davvero il legame tra sole e cheratosi attinica è indissolubile?

«Una recente analisi di oltre 8.578 cartelle cliniche ambulatoriali sui fattori di rischio e sull’approccio terapeutico a questa patologia ha confermato il ruolo dell’esposizione solare nell’insorgenza delle cheratosi attiniche» afferma Maria Concetta Fargnoli, direttore della Clinica dermatologica dell'Università dell'Aquila. «È stata inoltre osservata una correlazione significativa tra l’insorgenza della patologia e la fotoprotezione: il 39% dei pazienti che non hanno mai fatto uso di schermi solari ha sviluppato cheratosi attiniche, rispetto al 18% di coloro che ne hanno invece fatto un uso costante».

Diversi sono i soggetti che devono prestare particolare attenzione all’esposizione solare: il rischio è maggiore nei pazienti immunocompromessi (trapiantati, pazienti sottoposti a terapie con immunosoppressori, affetti da malattie reumatiche o malattie infiammatorie croniche); persone fragili (anziani); soggetti con familiarità o che già presentano cheratosi attiniche o altri tipi di tumori cutanei non-melanomatosi. Ma anche chi trascorre molto tempo all’aria aperta per motivi professionali (vigili, lavoratori edili, giardinieri, bagnini, ecc.) o per motivi ludici (sport all’aria aperta, velisti, surfisti, sciatori, ecc.).

«I soggetti a rischio dovrebbero utilizzare fotoprotettori specifici e non comuni cosmetici per proteggere la pelle dai rischi legati all’esposizione solare. Per questo oggi è disponibile in farmacia un dispositivo medico con elevate performance protettive che ha dimostrato di prevenire l’insorgenza della cheratosi attinica» spiega Giuseppe Argenziano della Clinica dermatologica della II Università di Napoli. «La specificità di questo prodotto è dimostrata da studi condotti proprio sulle categorie più a rischio che ne hanno provato l’efficacia su un elevato numero di pazienti trattati. Altre proprietà che rendono specifico il prodotto sono l’elevato fattore di protezione e l’indicazione delle quantità da utilizzare al fine di ottenere un filtro completo nei confronti degli ultravioletti».

Tale dispositivo medico rappresenta una novità assoluta nel mondo della fotoprotezione specifica nei pazienti a rischio. La sua formulazione contiene una combinazione di filtri UV chimici di ultima generazione, fotostabili con ampio spettro di assorbimento (UVA e UVB) e rientra nella categoria dei prodotti a protezione molto elevata. Lo schema posologico e l’innovativo erogatore a dispenser consentono di applicare la giusta quantità di prodotto in modo semplice, evitando così sprechi e contaminazioni di prodotto.